I batteri compaiono sulla Terra 3,5 miliardi di anni fa, l’uomo 0,5 milioni di anni fa. Se condensassimo questi tempi in un arco di 12 ore con al tempo zero la comparsa dei batteri, noi saremo comparsi da pochi secondi. Un flash.
Da dove sono arrivati? Ci sono diverse ipotesi, una propone che la vita si sia formata da materiale non vivente. Già nel 380 aC, Aristotele sosteneva che gli organismi viventi si sarebbero formati da materia non vivente. L’elevata energia superficiale, dovuta a reattori nucleari ancora prossimi alla superficie, le condizioni de brodo primordiale, l’assenza dello scudo di ozono, avrebbero permesso la sintesi del RNA e da questo al DNA. Nel 1953 Miller e Urey riuscirono a dimostrare, ricostruendo in laboratorio le condizioni di allora, che queste trasformazioni erano possibili e vinsero il premio Nobel.
Per 5 miliardi di anni furono padroni incontrastati della Terra (noi ci siamo da 0,5 milioni di anni), ma esaurirono le scorte alimentari, rischiando l’estinzione. In questo, forse, noi, speriamo di no, saremo più rapidi.
Alcuni ceppi impararono a sfruttare la fotosintesi clorofilliana per ottenere nutrienti da quello che non era cibo. Ebbero, pertanto, un vantaggio evoluzionistico sugli altri e sopravvissero, ma…inquinarono l’atmosfera di ossigeno.
Trascorsero così altri 500 milioni di anni, in quanto, all’inizio, l’ossigeno prodotto fu consumato per ossidare i metalli presenti in superficie, ma, dopo, il livello di ossigeno nell’atmosfera aumentò tanto da formare la fascia di ozono, che, filtrando i raggi ultravioletti, permise alla vita di uscire dall’acqua, ma si ebbe la catastrofe dell’ossigeno, che costrinse i batteri anaerobici che sopravvissero a rifugiarsi in spazi anaerobici o, pochi, ad imparare a vivere in ambiente aerobico. Poi, 53 milioni dopo, comparvero gli invertebrati e i sopravvissuti pensarono di realizzare sistemi digerenti anaerobici dove rifugiarsi. Poi comparve l’uomo, 500 milioni di anni fa, e nell’uomo trovarono le condizioni migliori per co-evolvere insieme arrivando a fornire le massime prestazioni.